Il murales è una parte del progetto scritto da Bianca Peloso di Andriaground APS e da Saverio Colasuonno dei Volontari della memoria. L'opera si colloca sulla facciata del Liceo Classico “C. Troya”, liceo che Michele Palumbo ha frequentato da studente per poi tornarci da docente, e rappresenterà in forma artistica la figura del giornalista e docente andriese e gli elementi che hanno caratterizzato i suoi studi e le sua produzione.
Proprio nel luogo deputato alla sua formazione, decisivo per il prosieguo degli studi e per la direzione che avrebbero preso le sue indagini, e che si reputa il luogo da cui tutta la vita intellettiva ha inizio, si realizzerà un murales composto da tanti mosaici ciascuno dei quali raffigurante un tema, una data, una volto, un motto che ha contribuito, insieme agli altri, alla formazione dell’opera intera, ovvero dell’uomo, docente, giornalista, Michele Palumbo.
posizione è strategica perché avvia il percorso verso il cuore della città, nel quale si colloca la Biblioteca comunale, passando per il centro attraverso corso Cavour, strada pedonale che sfocia nella piazza storica della città, piazza Catuma, da cui poi si raggiunge la piazza Sant’Agostino dove è ubicata la biblioteca comunale “G.Ceci”.
Il progetto “Il Club della memoria” ha l’obiettivo di riqualificare in chiave culturale e sociale la Biblioteca comunale di Andria “G. Ceci”, allestendo al suo interno una sala intitolata al giornalista e docente andriese Michele Palumbo, che nel corso della sua pluridecennale attività di giornalista presso “La Gazzetta del Mezzogiorno” e quella di docente di Storia e Filosofia presso il liceo classico “C. Troya” prima e il liceo scientifico “R. Nuzzi” poi, entrambi nella città di Andria, ha operato illuminando le coscienze ed educando alla democrazia diverse generazioni di studenti e lettori.
“Il club della memoria” è il titolo-manifesto del progetto. Prende ispirazione dal nome con cui il prof. Michele Palumbo ha intitolato le rappresentazioni teatrali realizzate dagli studenti delle sue classi e aventi per tema ogni anno un diverso argomento di storia e filosofia: i Club. Dal 2000 al 2015 ne sono stati realizzati quindici, tutti presenti nella raccolta “Atti unici”, pubblicata, grazie a una donazione della famiglia, dal liceo “R.Nuzzi” in collaborazione con Sveva Editrice Associazione Kulturale. Dal Club dell’ombra (il primo) al Club dei Lumi (l’ultimo) passando per il Club della cattedrale, del comico, del pallone, del gioco e dell’asino, il docente ha voluto delineare un percorso, una traccia verso il disvelamento procurato grazie all’Illuminismo. L’atto di nascita dei Club, come per tutti i Club, è stato segnato da un accordo tra soci che è qui riportato e che questo progetto abbraccia e vorrebbe rendere Manifesto:
“In questo Club non c’è sicurezza, non ci sono certezze. O meglio: c’è la certezza di non possedere sicurezze. E siamo sicuri di avere una sola, pallida e inattuale certezza: al di là della luce, c’è l’ombra. Dietro ciò che appare pieno, c’è il vuoto. In questo Club non ci sono dogmi, ma regna il dubbio. Ci sentiamo incompatibili con chi sa, o crede di sapere, siamo disfunzionali rispetto a chi ritiene che tutto abbia un senso. In questo Club c’è una sola regola: il sospetto per chi vuole semplificare. Il sospetto nei confronti di chi censura l’ombra, di chi mette da parte lo zero. Un sospetto che ci rende disorganici. E tra ombre e vuoti, tra zero ed ombra, in questo Club abbiamo imparato una cosa, naturalmente inattuale e disorganica: tutto ciò che si può contare non sempre conta e spesso ciò che conta non si può contare. Anche se il tempo ci porterà in luoghi e spazi diversi, noi continueremo a frequentare il club. Fatelo anche voi.”
“Il Club della memoria” è quindi il titolo dato al progetto da questi soci sopravvissuti alla perdita del fondatore e convinti della necessità di continuare a far vivere la sua memoria. “La sala Michele Palumbo” ospiterà le memorie, i libri e la produzione tutta di Michele Palumbo, dalla pubblicazione della sua tesi di laurea “La rivolta e il ridere” (Firenze Atheneum, 1992) fino all’opera postuma “Atti unici - Filosofia, Storia & teatro”” (Sveva Editrice Associazione Kulturale, 2020) passando per “I simboli della Rivoluzione francese ovvero le carte da gioco” (Schena Editore, 1999), “Club Marx. Karl e Groucho” (ET/ET Edizioni, 2013), , “L' alfabeto della ragione. Necessità dell'Illuminismo” (Palomar, 2010), Il taccuino di Castel del Monte” (Palomar, 2010), “Preghiere laiche“ (ET/ET Edizioni, 2015). Saranno presenti anche i libri della biblioteca personale del Prof. Palumbo, materiali audiovisivi, la raccolta di tutta la sua produzione giornalistica con la Gazzetta del Mezzogiorno e le locandine di tutti Club realizzati.
Le riflessioni, i temi e le suggestioni che hanno interessato la produzione letteraria di Michele hanno attraversato diverse generazioni e incrociato tante biografie, tante storie di persone che hanno condiviso con Michele intenti, visioni e un tratto di strada comune: colleghi del giornale, colleghi di filosofia, studenti, amici, compagni del club dell’Inter. Per questo motivo, nella sala “Michele Palumbo” verranno raccolte e custodite le interviste rilasciate dai soci del “Club della Memoria”, ossia da quanti hanno incontrato, conosciuto o anche solo incrociato il cammino di Michele Palumbo e desiderano darne testimonianza. Le interviste saranno raccolte dai soci, un gruppo di volontari impegnati nel progetto “Volontari della memoria” e saranno redatte utilizzando l’approccio autobiografico. Il comune denominatore delle biografie sarà la condivisione di un ricordo quindi di un racconto relativo a Michele Palumbo.